Quarta età
L’associazione di pratiche filosofiche Lo sguardo e la voce vuole proporre alle varie tipologie di strutture per anziani (RA, RSA, ecc.) presenti sul territorio un progetto che coinvolga le persone ivi ospitate.
La quarta età, come ormai è comunemente definita quella oltre gli ottant’anni, è un traguardo raggiunto da una buona parte della popolazione, e spesso è contraddistinta da capacità fisiche e cognitive ancora sorprendenti, traguardo solo fino a pochi decenni fa impensabile. Tuttavia resta una stagione della vita che necessita di cure e attenzioni specifiche: il venir meno delle energie degli anni più verdi,
la rassegnazione a non avere più un futuro e il non vedere spesso riconosciuto dagli altri il proprio bagaglio di esperienze possono rendere fragile la persona anziana. Inoltre la vita in contesti chiusi come le case di riposo, se da una parte assicura un’assistenza medica e paramedica continuativa e costituisce un rassicurante ambito sociale e a volte affettivo, dall’altra può risultare priva di stimoli e demotivante.
Una proposta di attività di pratiche filosofiche all’interno di strutture di questo tipo mira quindi
a irrompere con nuovi spunti che aiutino le persone anziane a rinnovare la loro visione del sé, del mondo e delle loro relazioni e a dar loro gli strumenti per vivere al meglio la loro vecchiaia, illuminando
di una nuova luce il crepuscolo della loro esperienza esistenziale.
Gli incontri possono prendere avvio nei modi più disparati: leggendo insieme una poesia, ammirando
la riproduzione di un quadro o di una foto, ascoltando un brano musicale o semplicemente facendo una breve passeggiata laddove possibile. Ogni stimolo che potenzialmente susciti una risposta emotiva può essere un ottimo pretesto per imbastire un dialogo collettivo e condividere riflessioni, esperienze, aneddoti, facendo emergere significati dimenticati o inediti.
Guidati quindi da un counselor filosofico della nostra associazione, i partecipanti saranno invitati
ad aprirsi e a esprimersi liberamente in relazione all’esperienza che stanno vivendo.
Qualunque risposta è benvenuta, perché qualunque emozione, sentimento o stato d’animo viene accolto con il massimo rispetto e la massima considerazione e condiviso con gli altri.
Ogni incontro, con il suo portato emotivo, può costituire un’esperienza che può riconciliare con sé stessi, col proprio passato o con i propri familiari; che può dare un nuovo senso al concetto di futuro o, paradossalmente, a quello di morte e caducità; che può portare a indagare sui concetti di fede o di vita ultraterrena.
Lo spettro di argomenti che possono scaturire è di fatto infinito e imprevedibile, e infinite e
inaspettate sono le reazioni che questi possono suscitare.
Gli incontri, della durata di un paio d’ore, potrebbero essere organizzati una volta a settimana o ogni due settimane e sarebbero aperti a chiunque volesse prendervi parte, anche solo per semplice curiosità.
Siamo convinti che un progetto di questo tipo possa apportare un grande beneficio ai partecipanti e potrebbe diventare un appuntamento atteso con entusiasmo perché potrebbe costituire una finestra aperta sul mondo esterno ma soprattutto sul proprio mondo interno.