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Domande frequenti
Perché scegliere il master in counseling filosofico di Lo sguardo e la voce?
Perché è una formazione che si avvale della creatività filosofica per ripensare il presente e il nostro esserne parte propulsiva, una scuola protesa a intrecciare le qualità umane di ognuno di noi nella riscrittura rivitalizzante di sé.
A chi si rivolge il master triennale in counseling filosofico e pratiche filosofiche?
A chiunque, in possesso dei requisiti, senta l’esigenza in sé, dettata dai tempi, di trovare maggiore sicurezza ed incisività espressiva nel contesto che lo riguarda e, in senso più ampio, nel mondo che abita. A chi cerchi il risveglio di sensi e di senso per sé e a chi, attraverso il proprio percorso, si senta di offrire un ascolto e una mano ad accogliere chi viene a chiederci sostegno. A chi ancora non ha abbandonato il vizio così umano, troppo umano, di continuare incessantemente a porsi domande.
Come è articolato il percorso?
Il percorso triennale in counseling filosofico e pratiche filosofiche si articola in ambiti tematici di messa in pratica filosofica i cui argomenti proposti sono intesi come spunti di riflessione critica comunitari attraverso cui formare il – o dar forma al– proprio orientamento autentico nella scelta e nella crescita personale, professionale e civile. La formula prevede ogni anno, oltre alle lezioni online, tre importanti incontri di condivisione filosofica, per agevolare lo scambio di esperienze e sensibilità, affinare la capacità di sentire l’altro e creare un clima di forte coesione nel gruppo discente.
In che modo il percorso formativo promuove il risveglio di sensi e di senso per i partecipanti?
Dando valore e significato ai sogni, nutrendo il pensiero poetico, sensibile e immaginativo, recuperando gli aspetti analogici ed evocativi, valorizzando il gesto espressivo, riproponendo il potenziale dimenticato di accessi antichi alla sapienza, disseppellendo gli insegnamenti contenuti nelle forme del mito e recuperando l’arcaico, inteso – secondo l’etimologia della parola greca arché – come principio e origine.
Quali competenze si acquisiscono?
La formazione offerta nutre la capacità di coltivare il dialogo filosofico, la disposizione all’ascolto attivo, le competenze necessarie a leggere l’interiorità nello sguardo e nella voce, in una parola nell’espressività, per diventare un counselor filosofico capace di entrare in comunicazione profonda con chi si rivolge al suo aiuto.
Qual è il valore del diploma rilasciato?
Il corso di Lo sguardo e la voce abilita alla professione di counselor filosofico, che può essere esercitata ai sensi della legge 4/2013. Il diploma rilasciato al termine della formazione è valido ai fini dell’iscrizione all’Elenco dei Professionisti delle pratiche filosofiche di Pragma Society.
Quali sono gli aspetti specifici della formazione offerta?
Lo sguardo e la voce considera la sfera estetico-espressiva un ambito di esplorazione essenziale per una filosofia orientata alla comprensione e all’educazione dell’umano, in sintesi alla vita activa, in piena sintonia con quanto sottolineato dall’Unesco. Secondo quest’organismo internazionale infatti le discipline artistiche possono “migliorare le nostre capacità umane di accedere all’esperienza degli altri, attraverso l’empatia e la lettura di indizi non verbali”, possono rendere visibili “certe verità che a volte sono oscurate” e fornire “modi concreti per celebrare prospettive e interpretazioni multiple del mondo”, e possono suggerire “nuovi linguaggi e mezzi attraverso i quali dare un senso al mondo, impegnarsi nella critica culturale e intraprendere azioni politiche” (Reimagining our futures together. A new social contract for education, Unesco, 2021, p.73).
Su quale modello educativo si basa la Scuola?
Lo sguardo e la voce aderisce all’invito dell’Unesco a reimmaginare il futuro dell’educazione con la messa in pratica di una filosofia che sia “comprensiva” in tre diverse accezioni, ossia capace di:
- penetrare intimamente la diversità dei modi di sentire, delle visioni del mondo, delle forme di vita con cui entra in relazione;
- abbracciare saperi, approcci e pratiche multidimensionali per rendere effettiva una tale comprensione;
- trattare con apertura e accoglienza tutto ciò che è umano.
L’orientamento alla base di questo approccio filosofico “comprensivo” considera la soggettività qualcosa di non frammentabile in compartimenti distinti, né confinabile in individualità concluse e singolari, ma un continuum multidimensionale, esteso e allargato, dinamico, socializzato, “sconfinato”, potenzialmente in continua trasformazione, costitutivamente aperto alla relazione e allo scambio con gli altri e in rapporto al mondo. Da qui una proposta educativa dalla chiara vocazione civile, che traduce la filosofia in pratiche volte a nutrire tutti i livelli in cui avvengono gli scambi tra soggettività-in-relazione e mondo: dai corpi al linguaggio, dall’immaginario alle azioni.